Ho conosciuto Assunta Perilli durante le mie vacanze estive in Abruzzo, precisamente il giorno in cui sono andata a vedere il bellissimo lago di Campotosto.
Arrivata sul piazza del paese, che a causa del terremoto è (ahimè) in parte occupata da alcuni containers che ospitano attività commerciali, la mia attenzione è stata attirata da un cartello in legno che indicava "Filatura a mano" e non ho esitato a raggiungere il luogo indicato.
La bottega/laboratorio di Assunta è ospitata in un locale che in passato forse era una cantina o un magazzino, dove sono ben visibili gli "attrezzi del mestiere": un telaio ed un arcolaio a pedale.
Assunta ci ha salutato affabilmente e ci ha detto: "Adesso vi faccio provare a filare!".
Spiegando il funzionamento dell'arcolaio e cosa fare con la lana ha subito messo alla prova mia figlia. Dopo qualche minuto è toccato a me: un disastro!
Abbiamo poi chiacchierato amabilmente: ci ha raccontato del suo approccio alla filatura ed alla successiva tessitura, inizialmente non compresa dalle anziane donne, depositarie di questa arte antica. Il primo materiale con cui Assunta ha lavorato è stata la classica lana, per poi passare al più raffinato lino.
La sua attività non è solo di tipo manuale, come potrebbe apparire al primo approccio, ma è soprattutto una ricerca continua sulle origini dei tessuti abruzzesi, da lei riproposti nei suoi manufatti.
Non abbiamo resistito alla tentazione e mia figlia ha scelto una borsetta bianca a righe rosse: questo motivo, ci ha spiegato Assunta, veniva utiizzato per le tele destinate ai materassi.
Ho un bellissimo di ricordo di questa donna appassionata e ricca di energia. Se volete conoscere più da vicino il suo lavoro, vi consiglio di visitare il suo blog o, ancora meglio, andate a trovarla nella sua bottega.
Assunta ci ha salutato affabilmente e ci ha detto: "Adesso vi faccio provare a filare!".
Spiegando il funzionamento dell'arcolaio e cosa fare con la lana ha subito messo alla prova mia figlia. Dopo qualche minuto è toccato a me: un disastro!
Abbiamo poi chiacchierato amabilmente: ci ha raccontato del suo approccio alla filatura ed alla successiva tessitura, inizialmente non compresa dalle anziane donne, depositarie di questa arte antica. Il primo materiale con cui Assunta ha lavorato è stata la classica lana, per poi passare al più raffinato lino.
La sua attività non è solo di tipo manuale, come potrebbe apparire al primo approccio, ma è soprattutto una ricerca continua sulle origini dei tessuti abruzzesi, da lei riproposti nei suoi manufatti.
Non abbiamo resistito alla tentazione e mia figlia ha scelto una borsetta bianca a righe rosse: questo motivo, ci ha spiegato Assunta, veniva utiizzato per le tele destinate ai materassi.
Ho un bellissimo di ricordo di questa donna appassionata e ricca di energia. Se volete conoscere più da vicino il suo lavoro, vi consiglio di visitare il suo blog o, ancora meglio, andate a trovarla nella sua bottega.
Non credevo ai miei occhi quando ho letto questo cortese post.
RispondiEliminaGrazie mille e a presto
E' stato un vero piacere conoscerti ed apprezzare quello che fai.
Elimina